La programmazione il presente e il futuro del mondo del lavoro

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Che cosa significa programmare? Programmare, nel settore informatico naturalmente, significa occuparsi dello sviluppo di applicativi e programmi attraverso determinati linguaggi e codici che indicano al computer come lavorare per eseguire quel tipo di comando inserito.

Ecco perché la programmazione è il presente e il futuro del mondo del lavoro. Oggi tutto quello che fanno i pc e determinate macchine funziona attraverso specifici linguaggi e codifiche nell’esecuzione di un programma, senza distinzione di settore, dall’IT alla meccanica ecc.

Ogni ambito ha il suo linguaggio tecnico, se si tratta di linguaggi per il web, per esempio, PHP è il linguaggio più usato al mondo, così come per Java è il linguaggio più utilizzato per lo sviluppo di applicazioni Android.

Non esisterebbe la tecnologia senza la programmazione, dunque chiunque voglia investire nella formazione in questo settore sa già che non avrà difficoltà a trovare impiego e se altamente preparato potrà far fruttare la sua competenza in maniera sempre più professionale e redditizia.

Nel 2016 a Milano si era tenuta “Codemotion” una conferenza dedicata proprio alla programmazione e al futuro del mercato del lavoro Secondo un’indagine europea già 4 anni dopo sarebbero serviti circa 900.000 programmatori e sviluppatori in più, a fronte del milione e mezzo stimati negli USA.

E infatti negli ultimi anni si è registrato un aumento delle richieste di formazione in ambito di programmazione e sviluppo di applicazioni per Android e sistemi iOS. In Italia, poi, la situazione è più complessa, nel senso che l’esigenza di un percorso formativo ad hoc è ancora maggiore, essendo gli istituti tecnici piuttosto indietro rispetto alle novità del campo.

Secondo l’Eurostat, in Italia nel 2016 solo il 9% degli italiani aveva una preparazione adeguata in merito alla programmazione e sarebbe stato capace quindi di sviluppare software, app e siti web.

In Europa, invece, la percentuale si attestava al 40% con significativa presenza di programmatori fra i 16 e i 29 anni.

Codemotion è una startup nata nel 2013 con la missione di riunire sviluppatori e formarne sempre di nuovi per confrontarsi in tema di innovazione tecnologica e sviluppo software, rimanendo al passo con l’evoluzione col mercato mondiale. Alla conferenza di quest’anno a Milano, dopo 2 anni di stop dovuti alla pandemia, si sono riuniti più di 30.000 programmatori e sviluppatori ed è nato il Codemotion talent.

Il codemotion talent è una piattaforma che mette in contatto tutti i programmatori registrati e segnala profili a tutte le imprese a caccia di esperti IT attraverso un algoritmo che incrocia domanda e offerta.

Come diventare programmatori

Per diventare programmatori oltre frequentare sin dalla scuola superiore un istituto tecnico con indirizzo informatico, ci sono diverse possibilità formative per chi voglia intraprendere in futuro questa carriera come professionista del settore.

Spesso i programmatori vengono fuori da Atenei universitari e quindi da indirizzi di laurea come ingegneria informatica, ma oggi ci sono soluzioni molto meno impegnative in termini di tempo e di investimento economico.

Si parla di corsi di programmazione offerti da scuole di formazione che rilasciano attestati professionalmente validi in tutta Europa, sia in ambito pubblico che privato, e quindi equiparabili ad altri titoli di accesso.

Il vantaggio di seguire un corso di programmazione è quello di poter accedere sia alle basi della programmazione, quindi partire da zero, sia di poter seguir un percorso didattico mirato per questo o quel linguaggio di programmazione, a seconda della sfera di interesse del discente.

Inoltre, rispetto alle università che hanno generalmente dei corsi con lezioni pre-fissate, un istituto privato offre la possibilità anche a chi lavora o ha impedimento negli spostamenti di seguire percorsi formativi secondo una calendarizzazione personalizzata e anche a distanza in modalità videoconferenza.