Cos’è la mastopessi?

Quando si parla di chirurgia estetica del seno, la mastoplastica additiva è il primo intervento che viene in mente. Attenzione, però: non è l’unico! Essendo il suo fine l’aumento di volume del seno, è ovviamente il più richiesto. Esiste anche un’altra procedura molto popolare, ossia la mastopessi. Intervento conosciuto anche come lifting del seno, ha come indicazione principale la ptosi mammaria. Con questo termine medico, si inquadra la perdita di tono dei tessuti del décolleté.

L’evenienza appena menzionata si palesa soprattutto dopo grandi sbalzi di peso, che possono essere dovuti a diete drastiche, ma anche al dimagrimento. Degna di nota, inoltre, è la sollecitazione dei tessuti mammari concretizzata dall’allattamento al seno.

L’intervento in questione può essere effettuato sia previa anestesia generale, sia a seguito di una locale con leggera sedazione. Sarà ovviamente il chirurgo a scegliere l’opzione migliore sulla base delle condizioni di partenza della paziente.

Per risollevare il seno, il chirurgo inizia praticando delle incisioni che coinvolgono sia la mammella stessa, sia il capezzolo. Una volta superato questo step, ha la possibilità di dedicarsi ad aspetti come la definizione della forma delle mammelle e il riposizionamento dei capezzoli.

Gli interventi combinati

La mastopessi è un intervento che può essere combinato sia con la mastoplastica additiva, sia con quella riduttiva. Nel primo dei due casi appena menzionati, la scelta delle protesi avviene prima dell’ingresso in sala operatoria. Oggi come oggi, la tecnologia consente, tramite software di realtà aumentata, di simulare in maniera abbastanza realistica il possibile risultato. Questo aspetto è cruciale non solo dal punto di vista della gradevolezza estetica a prima vista, ma anche quando si parla dell’adeguatezza delle protesi sulla base del fisico della paziente.

Nel momento in cui, invece, si chiama in causa la combinazione fra mastopessi e mastoplastica riduttiva è bene rammentare che, al centro dell’attenzione, c’è una procedura più complessa.

Se la sola mastopessi può essere effettuata, nei casi in cui le indicazioni lo permettono, in day hospital, la combinazione con la mastoplastica riduttiva richiede quasi sempre una notte di degenza ospedaliera.

Il post operatorio

Il post operatorio della mastopessi, un intervento sempre più richiesto, è mediamente facile da gestire. Al momento delle dimissioni, la paziente indossa una medicazione compressiva e un reggiseno contenitivo ad hoc. Se la prima può essere rimossa dopo cinque giorni circa, il reggiseno, invece, dovrà essere indossato per le successive 4 settimane (il suo ruolo è fondamentale in quanto aiuta il seno ad acquisire la nuova forma definita durante l’intervento).

Non bisogna preoccuparsi se, nei primi giorni, si nota del gonfiore. Si tratta di una conseguenza normale dell’intervento, che scema man mano che passano i giorni. In linea di massima, dopo il primo mese dall’atto chirurgico la situazione si normalizza.

Passati circa quindici giorni dall’intervento, vengono rimossi i punti di sutura.

Nel corso della prima settimana post operatoria, è importante, per quanto possibile, non eseguire movimenti ampi con le braccia e non sollevare pesi. Trascorsi 7 giorni – si tratta ovviamente di una stima di massima, in quanto per le indicazioni specifiche bisogna fare riferimento al chirurgo estetico di fiducia, l’unico che conosce la situazione – è possibile, gradualmente, riprendere a sollevare carichi leggeri, come per esempio il sacchetto della spesa.

Dopo una settimana, quindici giorni massimo, si può riprendere a guidare, mentre dopo quattro è possibile discutere del ritorno all’attività sportiva.

Dove effettuare la mastopessi

La mastopessi deve essere effettuata da medici specializzati in chirurgia estetica, possibilmente con un’esperienza verticale sugli interventi al seno. Solo così si ha la garanzia di un risultato soddisfacente. Chi si trova in Toscana, può prendere in considerazione una struttura d’eccellenza come il Mini Hospital di Capannoli in provincia di Pisa (vai al sito per maggiori informazioni).

Prima di scegliere un chirurgo estetico, è sempre bene passare in rassegna il suo curriculum – corsi di aggiornamento, iscrizione ad associazioni di categoria, presenza nella faculty di congressi sono aspetti indubbiamente positivi – e visionare i risultati degli interventi.